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In questi primi decenni del terzo millennio, abbiamo assistito nell’ambito della medicina moderna, ad un importante incremento tecnologico multidisciplinare applicato alla ricerca, alla diagnostica e alla cura del paziente. In ambito cardiologico questo processo è stato ancora più di spicco e ha permesso la ottimizzazione della prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari con un conseguente allungamento della vita media del paziente cardiopatico. Sofisticati approcci tecno-invasivi, farmacologici, diagnostici hanno fatto sì che si delineasse sempre più per il futuro la cosiddetta cura personalizzata, “on size” del paziente, che tiene conto della età (giovane o avanzata ), delle comorbilità e non ultimo del sesso / genere.
Il termine “Genere” implica un riferimento sociale di comportamenti e attività che una società considera specifici per gli uomini e per le donne e va oltre distinzione del sesso maschile o femminile. L'essere uomo o donna può condizionare in maniera “specifica” l'insorgenza e il decorso delle malattie, l'aspetto diagnostico, il trattamento, la cura e la prognosi. Uomini e donne, pur essendo soggetti alle medesime patologie presentano sintomi, progressione di malattia e risposta ai trattamenti diversi tra loro. Tra le patologie che riportano differenze di genere emerge quella cardiovascolare. Ad esempio nell’ambito della cardiopatia ischemica sono evidenti differenze di presentazione clinica e di prognosi della malattia nei due generi. La cardiopatia ischemica è stata considerata una patologia specifica dell'uomo, ritenendo la donna protetta dagli ormoni sessuali, gli estrogeni, durante l'età fertile. Dati epidemiologici confermano che le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte per entrambi i sessi, inoltre sono in aumento i casi di donne giovani che manifestano la patologia con esito fatale. La donna, anche se meno affetta da cardiopatia ischemica, quando ne è colpita, presenta andamento clinico prognosi peggiori rispetto all'uomo; ciò è riconducibile ai differenti meccanismi fisiopatologici coinvolti. Le donne presentano meno frequentemente ostruzione dei grossi vasi coronarici e maggiore coinvolgimento del microcircolo. Nell'uomo, viceversa, è più frequente la malattia aterosclerotica ostruttiva dei grossi vasi coronarici. La distinzione della malattia cardiaca ischemica rispetto al sesso (maschile o femminile) e al genere (fattori socio-economici, culturali e legati allo stile di vita dell'individuo) apre scenari di terapia rivoluzionari in termini di medicina personalizzata. La bilancia degli ormoni sessuali, potrebbe giocare un ruolo chiave nel determinare lo sviluppo della patologia coronarica ma anche valvolare e dello scompenso, e quindi, la differente risposta ai trattamenti che non devono essere standard, ma personalizzati.
Il corso vuole affrontare miratamente aspetti della patologia cardiovascolare nel genere femminile nelle varie fasi della vita, da quella giovanile e fertile a quella tardiva della post menopausa, secondo un contunuum fisiopatologico, clinico e prognostico che coinvolge le patologie cardiovascolari come la cardiopatia ischemica ,le valvulopatie, le aritmie, lo scompenso cardiaco, ma anche aspetti più suggestivi come le cardiopatie in gravidanza e la cardioncologia. Questo per dare ai clinici ospedalieri e del territorio suggerimenti innovativi, moderni e di reciprocità nella cura cardiovascolare della donna ad ogni età e appartenenza sociale.
Il corso vuole affrontare miratamente aspetti della patologia cardiovascolare nel genere femminile nelle varie fasi della vita, da quella giovanile e fertile a quella tardiva della post menopausa, secondo un contunuum fisiopatologico, clinico e prognostico che coinvolge le patologie cardiovascolari come la cardiopatia ischemica ,le valvulopatie, le aritmie, lo scompenso cardiaco, ma anche aspetti più suggestivi come le cardiopatie in gravidanza e la cardioncologia. Questo per dare ai clinici ospedalieri e del territorio suggerimenti innovativi, moderni e di reciprocità nella cura cardiovascolare della donna ad ogni età e appartenenza sociale.
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